Pubblicare Open con l'Editore

Seguendo la Gold Road, l’autore pubblica in riviste Open Access (l’elenco si trova in DOAJ – Directory of Open Access Journals) o pubblica volumi Open Access (l’elenco, anche per editore, si trova in DOAB – Directory of Open Access Books). Le riviste sono peer reviewed, e sono accessibili a tutti senza abbonamento. Gli editori di queste riviste possono avvalersi di diversi modelli di gestione economica: ad esempio oltre il 20% di queste riviste chiede il pagamento delle spese di pubblicazione dell’articolo (Article Processing Charges). Per quanto riguarda le monografie, solitamente gli editori richiedono il pagamento delle spese di edizione. In questo panorama occorre fare molta attenzione a editori poco seri: una buona guida per decidere se pubblicare un lavoro su una rivista della quale non avete molte informazioni  può essere l’utilizzo del Think, Check, Submit (uno strumento pratico che ha come obiettivo quello di educare i ricercatori, promuovere la correttezza e creare fiducia in ricerche e pubblicazioni di qualità) prima di decidere.

Se si opta per pubblicare con la GOLD ROAD, è bene sapere cosa sono le Article Processing Charges (APC).

Le APC non sono altro che una tassa di pubblicazione: è una commissione che a volte viene addebitata agli autori per rendere un lavoro disponibile ad accesso aperto in una rivista ad accesso aperto o in una rivista ibrida. Questa tassa può essere pagata dall'autore, dall'istituzione alla quale appartiene l'autore o dall’ente finanziatore della ricerca. Il pagamento delle APC per la pubblicazione in Open Acces di un articolo non è garanzia del fatto che l'autore mantenga il copyright sulla sua opera, o che questa sarà resa disponibile sotto una licenza Creative Commons.

Sostanzialmente esistono tre forme di Article Processing Charges, che hanno un impatto assai diverso dal punto di vista finanziario: 

  • APC applicate da editori nativamente Open Access (es. PLoS, BioMedCentral…):

non hanno altra fonte di introiti. Circa il 23% delle riviste Open Access richiede il pagamento di questa fee (Shieber 2009), la grande maggioranza di questa tipologia di editori è quindi a costo zero per il ricercatore;

  • APC applicate da editori tradizionali che offrono l’opzione “Open Choice” o altra simile:

in questo caso la rivista resta in abbonamento per le istituzioni mentre il singolo articolo diviene Open Access dietro pagamento. Questo genera il fenomeno del “double dipping” che di fatto duplica i costi di pubblicazione (Prosser 2015);

  • APC per riviste totalmente Open Access di editori commerciali.

 

Ma non sempre si paga per pubblicare in Open Access: se si sceglie di pubblicare su una rivista che nasce Open Access (nella Directory of Open Access journals – DOAJ ve ne sono oltre 12.000) bisogna tenere presente che:

  • solitamente sono peer reviewed e in modo più trasparente e innovativo (open peer review);
  • non hanno abbonamento per il lettore;
  • il 23% chiede il pagamento delle Article Processing Charges (APC) per sostenere le spese di edizione e che non tutte le APC sono uguali.

Purtroppo ci sono alcuni editori che cavalcando il fenomeno Open Access propongono per la pubblicazione dei contributi scientifici riviste di dubbia qualità.

Molto importante è non confondere la pubblicazione in riviste di editori Open Access con l’Opzione Open (ad esempio l’“Open Choice“) offerta da alcuni editori commerciali tradizionali come Elsevier, Springer, Wiley…, che è assolutamente sconsigliata in quanto genera un doppio pagamento: infatti gli autori pagano per pubblicare in Open Access i propri articoli e contemporaneamente la loro Università paga l’abbonamento alla rivista.